domenica 26 ottobre 2014

Di tumore, prevenzione, e screening periodici.



In questi giorni, come ogni anno, si parla di prevenzione del tumore mammario, in occasione della nota campagna annuale del Nastro Rosa.
La prevenzione del tumore. Tutta la campagna è mirata a ricordarci, a spingerci a fare i controlli periodici, la mammografia, l'ecografia. Tutto giustissimo, per carità.
Se non fosse che non si tratta di prevenzione. Si tratta di screening che eventualmente ci permettono di avere una diagnosi precoce. Cosa importantissima, ovviamente. Ma le parole sono importanti, e i controlli non evitano la malattia, perché non sono prevenzione.

E allora perché tutte le campagne per farci aderire agli screening periodici ci parlano (erroneamente) di prevenzione, diffondendo nella popolazione la certezza che l'unica prevenzione sia quella, e che non ci sia altro da fare se non sottoporsi agli esami (sperando di non avere mai una diagnosi positiva)? Perché si preferisce cambiare nome alle cose, persino in un messaggio che vorrebbe proprio scardinare la vecchia abitudine di non chiamale mai "il male" con il suo nome?

E perché non c'è invece una campagna massiccia di prevenzione che racconti a tutti, chiaramente, che ci sono da anni ricerche che testimoniano che la nostra alimentazione è responsabile di gran parte dei tumori (se non proprio di tutti)? D'altra parte non sono certo solo io a dirlo, o chissà quale testo sperduto, persino il criticatissimo Prof. Veronesi, che dice da anni in tutte le occasioni possibili che occorre evitare del tutto la carne e ridurre moltissimo gli altri derivati animali. E non sono certo io, ma l'Istituto dei Tumori di Milano che organizza corsi per imparare a mangiare diversamente, senza carne e pesce, e insegnando a consumare una gran varietà di cereali in chicco che pochissimi di noi consumano abitualmente. E perché non si dice chiaramente che nel tumore al seno grande responsabilità hanno i consumi elevati di caseina??
Io credo che in tutte le famiglie si è fatta esperienza di qualche tipo di tumore, purtroppo. E allora noi tutti  vorremmo sapere cosa fare per scongiurare o allontanare il pericolo!
O forse no, probabilmente qualche consiglio di sana alimentazione l'abbiamo ricevuto, però poi si fa sempre finta di non sentire, di non vedere...

Molte madri mi dicono che non bisogna essere troppo rigidi con l'alimentazione dei figli e vietare certi alimenti o bevande, perché poi diventano oggetto del desiderio. Io però mi ricordo perfettamente di quando mia madre mi illustrò i pericoli di alcuni coloranti contraddistinti dal simbolo E seguito da certi numeretti e mi disse che era veleno. Lo capii e imparai a controllare gli ingredienti tra quelli stampati sulle carte delle caramelle. Vi assicuro che non è mai diventato oggetto del desiderio per me un cibo con quel colorante. 
I bambini non sono stupidi, recepiscono perfettamente. Il guaio è che noi non diciamo mai loro chiaramente che una certa sostanza fa male e non si prende mai, punto. Noi gli diciamo piuttosto che una volta ogni tanto si può anche prendere, poi però non si capisce mai cosa sia questa "volta ogni tanto" perché certe cose io continuo a vederle circolare nelle mani dei bambini che conosco, spesso e volentieri. Quale sia la dose sopportabile non è dato sapere, e quindi continuiamo a consumare schifezze, tanto è "una volta ogni tanto". 
E così in tutte le case continua a esserci lo zucchero bianco, nonostante sia una vera e propria droga e dia assuefazione, e continuano ad essere consumati un sacco di prodotti che contengono conservanti e additivi, responsabili in vari modi dei tumori all'apparato digerente, o lo stesso latte vaccino. 
Il punto è che dovrebbe esserci non solo informazione, ma anche formazione, per imparare a cambiare le nostre dissennate abitudini, per cambiare vita, in meglio. Questa è la vera prevenzione, l'unica prevenzione!
Impariamo a non parlare a sproposito di prevenzione, vi prego.

mercoledì 1 ottobre 2014

una lunga estate

Quanta strada nei miei sandali....
quanti nuovi panorami negli ultimi mesi.
Mi sono spostata varie volte dalla mia residenza abituale e mi ha fatto molto bene.
Viaggiare, apprezzare nuove città, nuovi ambienti, nuove opportunità ci rende sempre molto diversi da quello che eravamo in partenza. E io ho visto tanto quest'estate.
Di ogni città mi porto dietro qualcosa. Qualche sensazione, qualche odore, o sapore. Qualche impressione. Qui lascerò solo delle impressioni visuali, delle immagini, perché è cosa nota che ogni immagine porta con sé il ricordo di un momento o una sensazione speciale.

Verona







Vicenza








Ravenna









Ferrara









Cefalù
















Castroreale










Tindari










Bari













Trani





Arrivederci al prossimo viaggio!