mercoledì 8 luglio 2015

il tempo


Io il mio tempo finora l'ho vissuto tutto, fino all'ultimo secondo. E non mi cruccio molto dei segni che mi ha lasciato, non mi rammarico delle risate, né delle lacrime che ho versato, è la vita questa! Chissà quante altre risate mi aspettano, o quali altri dolori. E' la vita, baby. E' meglio che foderarsi il cuore per paura di provare sentimenti. E' meglio che rimanere impassibili a tutto quello che ti circonda, vivendo da morti dentro. Si prende ciò che ci arriva, questo è. Ma è il modo che ti differenzia dagli altri, che ti rende te stesso.
E sì, ogni tanto penso alla morte, ci penso più spesso di prima, ma non nel modo in cui tu credi. Provo curiosità, non paura. Abbandono, non resistenza. Ho voglia di vita anche se penso con serenità alla morte, che tanto arriva quando vuole lei, senza avvisare.
Oh sì, non me lo dire, ti prego. Lo so che sono ancora troppo giovane. Ma vorrei che mi spiegassi tu che vuol dire essere giovani e morire all'improvviso. O vecchi e stanchi e non morire mai. Non si governano in questo modo i pensieri. Anzi forse i pensieri non si governano mai. Provaci ogni tanto a lasciare liberi e ingovernati i pensieri, serve sai? Serve sempre sperimentare l'abbandono, ché non tutto puoi programmare e classificare, tanto meno te stesso e i tuoi pensieri. 
Molla le redini, lascia andare la fantasia, piangi se vuoi piangere e ridi forte, tirando indietro la testa. Che la vita non ti aspetta, la vita è questa, la vita è oggi.