giovedì 23 aprile 2015

Giornata mondiale del libro


Non ricordo nemmeno quando ho cominciato a leggere. Intendo a prenderci gusto, a perdermi nelle pagine di un libro dimenticandomi il tempo che passava, il posto in cui ero, o cosa dovessi fare.
Credo sia stato molto presto.
Tutte le volte che avevo tempo nel pomeriggio mi procuravo qualcosa da leggere, che fosse un fumetto, un romanzo o un saggio per ragazzi, non importava cosa. E d'estate non c'erano libri che mi potessero bastare.
C'è stato poi un tempo in cui ho cominciato a tenere una lista dei libri letti, poi una lista dei libri che possedevo. Il tempo passava e io cominciai a scrivere delle schede per ogni libro finito, dei promemoria che mi aiutavano a ricordare quando il numero dei testi ormai cominciava a diventare imbarazzante. 
Il periodo in cui ho letto di più e forsennatamente è stato il periodo in cui ho avuto modo di lavorare in una libreria e avevo quindi la possibilità (oltre che la necessità) di leggere per conoscere le novità da proporre ai clienti, gratis per altro. Una meraviglia.
Ora continuo a leggere, credo che non potrei farne a meno, ma ascolto di più il ritmo del mio corpo, vado a volte più lentamente, assaporo di più e mi fermo più spesso a riflettere, sono meno vorace di un tempo.
Ma non ho mai perso l'abitudine di leggerne più d'uno contemporaneamente.

Il mio pensiero oggi è per tutti coloro che hanno sete di cultura e non hanno i mezzi per saziarsi, e a tutti quelli che invece avrebbero l'opportunità di crescere con un libro in mano e invece lo ritengono inutile. Senza leggere, senza istruzione, senza cultura, saremo sempre un popolo di servi.


martedì 21 aprile 2015

21 aprile


Quanti 21 aprile abbiamo festeggiato insieme? Tanti, trentacinque, anche se io ne ricordo molti meno. Ma quando si è giovani si fa presto a dimenticare un compleanno che non è il tuo...
Poi crescendo capisci  quanto è invece importante avere un'occasione per segnare il passare del tempo, per fare festa, per ricordarsi di qualcuno che ti è caro, per riunirsi e dirci che è bello stare ancora insieme. 
Poi gli anni passano, le persone muoiono e restano i giorni, quelle date che si sono sempre ripetute ogni anno nella tua vita. E anche adesso, a distanza da dieci anni, dopo ben dieci anni che non sei più tra noi, continuo a ricordarmi di questo giorno. Un giorno qualunque di primavera, il tuo giorno.
Oggi avresti compiuto 75 anni, chissà come saresti stato. Ogni tanto, quando mi perdo tra i miei pensieri mi piace immaginarti nonno, uno strano nonno saggio e di poche parole, perso a volte nei suoi "lavoretti", sempre attività pratiche ma anche (e forse soprattutto) meditative, che ti distoglievano da tutto il resto. Penso che avresti saputo trovare a tuo modo un canale di comunicazione anche con le nipoti, ma hai avuto troppo poco tempo per poterlo fare. E loro purtroppo troppo poco tempo per conoscerti e volerti bene.
Ma continuo a pensare che anche adesso mi stai sorridendo in quel modo tutto tuo (e che talvolta riconosco anche in me, adesso), quel sorriso senza parole, ma pieno di intensità negli occhi. E anche adesso mi inviteresti a pensare alle sole cose che hanno senso, ad andare al succo.
Non ho imparato la diplomazia, nemmeno in questi dieci anni, continuo a non trattenere ciò che penso davvero, anche quando me lo riprometto. Ma una cosa l'ho imparata: a volermi più bene. E sono sicura che dipenda anche dall'affetto che mi arriva inaspettatamente, e che mi lascia stupita sempre. 
Chissà come si sta adesso, papà, lontano dalle persone che hai amato, ma anche dalle questioni rognose, dai problemi, dai patemi d'animo, dalle incazzature. Chissà se davvero si vive in pace, se è davvero quella la pace.
Buon compleanno papà, per me oggi sarà sempre il tuo giorno!

lunedì 13 aprile 2015

lezioni


Ho imparato che...
la vita vista da dentro un paio di stivali
ha tutto un altro aspetto.

La danza, il ritmo, la musica, modifica in modo sostanziale la mia giornata. E mi porta anche dove non avrei mai pensato di stare, per es. sopra un palco. 

Che dire. La vita è bella perché ti sorprende e tu stesso ti sorprendi superando certi stupidi limiti, certe ritrosie, certe sciocchezze, che, ti rendi conto solo ora, hanno limitato la tua libera espressione e, alla fine, l'espansione libera della tua gioia. 

                                                      


Sono una persona fortunata perché un anno fa ho fatto questo incontro. Sono fortunata perché so che nessun incontro avviene se non nel momento giusto per farti comprendere qualcosa, per farti fare un passo in più nella tua evoluzione.


Oggi è una bella giornata. Ho indossato la mia maglietta, i miei jeans e i miei stivali e sono andata...