sabato 24 maggio 2014

il voto europeo: le mie scelte


E finalmente si vota.
Elezioni europee questa volta.
Ho sempre votato e con convinzione a partire dai miei 18 anni. E l'ho sempre fatto per scelta e per dovere civico, per poter dire a me stessa che non avevo mai delegato a nessun altro il difficile incarico di scegliere. Perché sono sempre stata testarda e ho sempre voluto scegliere da me.
E anche questa volta scelgo di farlo, certo non senza qualche dubbio, non acriticamente. D'altra parte non esiste schieramento che non abbia qualche pecca, qualche aspetto che non ci convince, qualche ovvia defaillance. Ma non sono tutti uguali ai miei occhi, che di sinistra sono sempre stata, e sempre sarò.
Il voto, anche europeo, è importante per l'idea che abbiamo della nostro futuro e in questo caso della futura Europa. Perché sappiamo bene quanto poi questo incida e inciderà nella nostra vita quotidiana.
E io che penso che un'altra Europa è possibile, voterò "L'altra europa con Tsipras", non perché credo che sia esente da critiche, ma perché è più vicina di ogni altra alla mia idea di Europa.
Detto questo vorrei dire a tutti che quello che conta è esserci, informarsi bene, interrogarsi, partecipare al dibattito politico perché la politica è ciò che più di tutto influisce sulla nostra vita, sulle nostre scelte quotidiane. E non vi dirò che non importa ciò che scegliete, perché io vorrei che sceglieste bene!
E poi mi piacerebbe tanto anche poter dire ai tanti che in questi ultimi tempi hanno iniziato a fare politica, folgorati sulla via di Damasco, che apprezzo molto il fatto che da persone disinformate e disinteressate vi siate trasformati in espertissimi di numeri e cose, è pur sempre un enorme passo in avanti.
Solo che a volte sarebbe auspicabile una maggiore discrezione e un minore sfoggio di sicurezze e prosopopea, soprattutto quando vi trovate di fronte a gente che, come me, di politica si è interessata sin dall'adolescenza, e non certo per "professione". Potreste almeno ricordarvi dove vi trovavate voi stessi fino a un paio d'anni fa, e, magari, forse, provare un onesto senso di vergogna. Così, giusto per ricordare che ogni tanto lo schifo, l'ignavia, la piaggeria come anche il disinteresse per la cosa pubblica, hanno fatto parte di voi, oltre che di molti altri.

venerdì 23 maggio 2014

23 maggio: ricordare Capaci 22 anni dopo


La nostra presenza ha il valore della testimonianza.



Che non è tutto, ma è molto in un mondo dominato dall'indifferenza, chiuso in se stesso, nei propri personalissimi problemi da microcosmo. Come se poi i problemi individuali non potessero avere una soluzione collettiva, nella gran parte dei casi almeno.


Quest'anno è ancora più evidente del solito la massiccia presenza di gruppi scout, che sono sempre presenti in queste occasioni. Non ho visto altri ragazzi. Nessuna scuola, nessuna altra realtà giovanile. E questo la dice lunga, credo, su quello che ci circonda.



Questa terra più di ogni altra vive senza respiro una realtà rarefatta, e lo diventa ogni giorno di più.
Restare è solo e unicamente un atto di amore. O di viltà.


giovedì 22 maggio 2014

vietato sporgersi


"Vietato sporgersi"
Quante volte ci si ritrova a leggere messaggi simili.
E quante volte il divieto diventa un desiderio di andare oltre, di scoprire l'ignoto, anche il pericolo. Più spensierati da bambini, tante volte abbiamo ignorato volutamente i tanti divieti, e così siamo cresciuti, mettendoci alla prova più e più volte, qualche volta ci è andata bene, altre meno. Ma abbiamo sempre trovato come medicare le nostre ferite.
E in fondo rimaniamo così anche da adulti, forse con meno ingenuità, ma con lo stesso desiderio di scoperta, con gli stessi occhi aperti allo stupore, con la stessa curiosità nell'animo, con lo stesso spirito di avventura. Sempre quando non ci facciamo annientare dalla consuetudine, dalla noia, dalla pesantezza.
E allora il divieto diventa solo un avviso di pericolo, una luce rossa che si accende per avvisarti di non spingerti troppo oltre, troppo in là. Come sul treno in corsa. 
Ma se mai nessuno si spingesse oltre, chi sperimenterebbe il vento tra i capelli, la vertigine del parapetto, la gioia immensa della felicità di un istante?



mercoledì 21 maggio 2014

Rosso


Rosso.
E fu così che il vento ce lo spinse addosso, quel caldo afoso che non si attendeva ancora per qualche mese. E invece era di nuovo qui, come ogni anno, prepotente nella sua sfacciataggine, furioso nel suo calore.
Eden non era ancora convinto che quello fosse il momento giusto, ma il tempo scorreva veloce e presto la scuola sarebbe finita, con il suo carico di scadenze troppo spesso eluse. Non c'era più tanto tempo.
Il vento caldo appiccicava gli abiti addosso, e risucchiava i pensieri lucidi dalla testa.
Ancora un mese e non l'avrebbe più vista. Ancora un mese e avrebbe dovuto abituarsi alle lente giornate, alla noia, ai pensieri rimasti ormai senza meta.
E lei invece era così bella! Leggera, ma così decisa nel suo incedere, sembrava quasi volare sfiorando il terreno, sempre sorridente. Eden la seguiva con lo sguardo, senza fiato. E si chiedeva come era potuto accadere di rimanerne folgorato in un istante, lui che nei colpi di fulmine non aveva mai creduto. Eppure ormai non c'erano più pensieri privi di lei.
Rosso. Rosso era il colore della sua passione, dei colori che usava per dipingere il suo sogno. Rosso il suo sangue, che sentiva scorrere caldo dalle ferite, ogni volta che doveva curarle. 
Rosso il vestito di lei, il giorno che lo scoprì svenuto appena dietro l'angolo della strada, dopo aver recapitato il suo quadro più bello. Un tramonto rosso sangue per lei.

martedì 20 maggio 2014

Io, Roma e Frida


Roma, la scorsa settimana. Roma, una volta all'anno. Roma, un appuntamento difficile, mai leggero.
Eppure trovo il modo di trasformarlo, ogni volta, in qualcosa che mi dia gioia.
E questa volta il momento migliore di tutta la settimana è stato senza dubbio poter visitare in pace e tranquillità la mostra dedicata a Frida Khalo.

Quello che più mi è piaciuto soprattutto è l'impatto che ho avuto con i quadri e le immagini. Sembrano uscire fuori dalle tele, o dai loro supporti, e vivere di vita propria. Non mi era mai capitato prima!
E' una mostra straordinariamente ricca di quadri, disegni, fogli di diario, e poi schizzi e brevi filmati. 



E da tutto questo emerge prepotentemente una donna dalla forte personalità. Sofferente a volte, ma forte e determinata nel suo amore, nel suo percorso, nella sua vita fatta anche di grandi dolori e lacerazioni. Frida Khalo era una grande donna, eclettica, generosa, fantasiosa, intelligente.

Ho voluto comprare queste immagini che vedete, sono soprattutto foto, sia in bianco e nero che a colori. Diciamo che non ho saputo resistere, perché soprattutto in queste ho visto qualcosa in più. Un misto di genio e sensualità che mi ha colpito molto.


che donna!
e che intensi sguardi!
E hai ragione tu, Frida. Hai proprio ragione!
Viva la vida, Frida!

venerdì 2 maggio 2014

28 anni


Una vita fa. 
Eppure sono trascorsi, giorno dopo giorno, con tutti gli ingredienti possibili, grandi gioie e momenti di grandi dolori. Tu lo sai bene che quanto meno te lo aspetti arriva sempre una sorpresa e qualche volta non è quella che ti sarebbe piaciuta, anzi ti arriva con la velocità di un pugno allo sterno, o di una stilettata che ti lascia senza respiro. Ma poi si riparte, si ricomincia, si prova a mettere un punto e a ripartire. Dimenticando le paure e le angosce, guardando avanti. E quel che sembrava perso, lo si recupera, ogni giorno un pezzo. E quello che si è perso, forse è meglio così.
Quanta roba è passata sotto i ponti in questi 28 anni. Eppure ci sono momenti in cui mi pare ieri, e sento ancora il calore delle carezze, e la dolcezza degli sguardi. Tante volte mi chiedo cosa sarebbe oggi se tu fossi qui, che nonna saresti, che vita faresti. Chissà come sarei io adesso, se tu non te ne fossi mai andata, un giorno di maggio, il due, di 28 anni fa. 
Per questo oggi ho voluto riprendere questa collana, dopo averla ricostruita tutta, pazientemente. Io che pazienza non ne ho mai avuta e che ho dovuto impararla. Ma questo l'ho fatto con piacere perché era tua e ti piaceva. E piace anche a me.
Ciao mamma.