mercoledì 21 maggio 2014

Rosso


Rosso.
E fu così che il vento ce lo spinse addosso, quel caldo afoso che non si attendeva ancora per qualche mese. E invece era di nuovo qui, come ogni anno, prepotente nella sua sfacciataggine, furioso nel suo calore.
Eden non era ancora convinto che quello fosse il momento giusto, ma il tempo scorreva veloce e presto la scuola sarebbe finita, con il suo carico di scadenze troppo spesso eluse. Non c'era più tanto tempo.
Il vento caldo appiccicava gli abiti addosso, e risucchiava i pensieri lucidi dalla testa.
Ancora un mese e non l'avrebbe più vista. Ancora un mese e avrebbe dovuto abituarsi alle lente giornate, alla noia, ai pensieri rimasti ormai senza meta.
E lei invece era così bella! Leggera, ma così decisa nel suo incedere, sembrava quasi volare sfiorando il terreno, sempre sorridente. Eden la seguiva con lo sguardo, senza fiato. E si chiedeva come era potuto accadere di rimanerne folgorato in un istante, lui che nei colpi di fulmine non aveva mai creduto. Eppure ormai non c'erano più pensieri privi di lei.
Rosso. Rosso era il colore della sua passione, dei colori che usava per dipingere il suo sogno. Rosso il suo sangue, che sentiva scorrere caldo dalle ferite, ogni volta che doveva curarle. 
Rosso il vestito di lei, il giorno che lo scoprì svenuto appena dietro l'angolo della strada, dopo aver recapitato il suo quadro più bello. Un tramonto rosso sangue per lei.

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