mercoledì 13 maggio 2015

Le cose che non ho detto - Azar Nafisi


"Le cose che non ho detto" è una sorta di diario autobiografico dell'autrice, già notissima per avere pubblicato altri libri come "Leggere Lolita a Teheran" per esempio.
E' un lungo racconto da cui emergono personaggi complessi: il padre di lei, già sindaco di Teheran ai tempi dello Scià, la madre una delle poche donne a entrare in parlamento, e i rapporti travagliati tra loro, le vendette, i tradimenti. E tutto questo nella cornice della rivoluzione Khomeinista, con tutti i risvolti politici e sociali, i cambiamenti, le preoccupazioni, le angosce che ogni dittatura porta con sé. 
In questo caso ho trovato molto interessante, come già nel precedente libro, l'accento posto dall'autrice sulle donne, sul mutare delle proprie condizioni, sulle reazioni alle vicende politiche.
Serve a capire meglio, soprattutto a chi non si è mai addentrato in questo genere di letture, che le donne in Iran hanno sempre avuto un ruolo importante, anche nella cultura. Che il velo non è una consuetudine "tradizionale". Che molte si sono rifiutate di adottarlo, e di questa scelta ne hanno subito il peso.

Esattamente come suggerisce il risvolto di copertina si avverte facilmente un parallelismo tra la dittatura e la famiglia. L'autrice mette in evidenza proprio come il primo nucleo di totalitarismi sia la famiglia, attraverso le relazioni, i rapporti di potere, i sensi di colpa, le rinunce e le reciproche accuse. Alla fine la coppia non riesce a restare in piedi e il rapporto madre-figlia rimane tra i più tormentati dell'intero racconto.

Devo ammettere che è un libro che a un certo punto mi ha dato un senso di stanchezza, ma superata quella fase ho finito di leggerlo con grande velocità. In genere non amo molto lo stile di diario autobiografico, mi annoia appunto. Ma questo libro è qualcosa di altro. Ci cattura in un mondo in parte lontano e differente, ma a voler ben guardare ha molte analogie col presente. Mi ha affascinato nei racconti più privati, di famiglia, perché in fondo tutte le famiglie si somigliano un poco.

E' un libro che consiglierei, pur se di non veloce lettura.

2 commenti:

  1. Non conosco questa autrice. Mi incuriosisce , anche se pure io come te non amo il genere autobiografico.
    Grazie per la segnalazione ;-)
    Un abbraccio <3

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    Risposte
    1. ti consiglio decisamente "leggere Lolita a Teheran" :)

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